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domenica 21 dicembre 2008

Trattato sulla Rima (“De Rimae”)

Spazio culturale a cura di Federica Cicchelli

La rima è un artificio letterario utilizzato sovente nei componimenti poetici
Fin da tempi antichi.
Ha la peculiarità di donare ritmicità e musicalità al testo, tant’è che ben si presta all’accompagnamento musicale (dando origine alle “canzoni”).
A partire dall’avvento della cosiddetta “metrica libera o poesia libera e dei versi sciolti” tipici della poesia novecentesca,oggi il suo utilizzo è diminuito largamente ,a causa del suo connotativo ambivalente.
La rima non è uno strumento di facile utilizzo, nonostante le comuni credenze; essa è connotata da regole precise ed inoltre impone inevitabilmente condizionamenti nell’uso del vocabolario, proprio per questo chi voglia utilizzarla deve essere ricercato. Il rischio che si presenta è, infatti, la perdita di raffinatezza del testo,in altre parole un autore poco esperto può finire per sottomettere la ricercatezza lessicale a favore della ricerca “rimica”. Una conseguenza di tale perdita è la decadenza dell’originalità del testo, che diviene mediocre e prevedibile.
La rima funziona quando:1) i termini implicati sono per lo più imprevedibili, eleganti(se essi non sono eruditi devono per lo meno essere pochi );2)La rima viene accostata ad altre figure retoriche;3)Non vi è eccessiva frequenza della stessa tipologia di rima (in particolare per la rima baciata);4)è meglio gradita se essa è sparsa tra i versi, non definendo uno schema geometrico,in quanto potrebbe apparire eccessivamente meccanico.
Concludendo, citiamo qualche brevissimo riferimento al “rap”.
“ Il rap (“poesia orale urbana”) è uno stile musicale sorto(prima in forma orale successivamente in forma scritta e,infine,mediata)negli
Stati Uniti,in particolare a New York,ad opera degli afroamericani verso la metà degli anni settanta (il primo rap inciso su disco risale al 1979con “Rapper’s delight”della Sugar hill gang”), e diventato parte di spicco della cultura moderna,soprattutto americana,ma ultimamente diffuso estesamente in tutto il mondo. Tipicamente il rap consiste di una sequenza di versi molto ritmati, incentrati su tecniche come rime baciate, assonanze ed allitterazioni. Chi scandisce tali versi, cioè il rapper, lo fa su una successione di note ("beat") realizzata tramite il beatmaking, suonata da un dj e fornita da un produttore o più strumentisti. I testi delle canzoni affrontano perlopiù tematiche a sfondo sociale,la vita vera della strada e dei ghetti afroamericani.”

Mia personale opinione al riguardo è che nella cultura italiana, con il nostro vocabolario, fare rap sia più complicato per quanto riguarda i testi, in particolare a causa delle parole lunghe e non tronche come in inglese; tuttavia, non per questo impossibile. Nonostante non vi sia una ricetta, credo che per fare anche qui un buon testo, occorra un ampio bagaglio culturale (attenzione!non intendo la laurea) riguardo al genere suddetto; una ricchezza di vocabolario(per non ripetersi e non scadere nel banale e volgare); infine, potrà apparire scontato ma in realtà non credo che lo sia, qualcosa di importante e sensato da dire.
Federica Cicchelli
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